La Quercia Vallonea di Tricase è l’albero più antico del Salento. I suoi dati tecnici sono impressionanti:
Specie - Quercus ithaburensis subspecie macrolepis
Altezza - 19 metri
Circonferenza del tronco a petto d'uomo - mt.4,30
Età - 900 anni (stima)
Comune - Tricase
Regione - Puglia
Tra le molte leggende che girano attorno alla Quercia Vallonea di Tricase, una di queste riferisce che Federico II, durante una sua visita in Terra d’Otranto, dopo le battaglie di Barletta, abbia trovato rifugio sotto la chioma della quercia insieme ai suoi cento cavalieri in occasione di un temporale.
Per questo motivo l’albero è conosciuto anche come “Quercia dei cento cavalieri”. Ma, al di là del romantico ricordo leggendario, la Quercia ha un valore immenso come monumento vivente, e noi abbiamo la fortuna e la gioia di godere della sua presenza e di abbracciarla. Si, abbracciare un albero fa bene alla salute. Lo scrittore José Saramago ha raccontato che suo nonno, prima di morire, è sceso nell' orto e ha abbracciato i suoi alberi. Gli alberi sono campi di energia vitale, sono visti come un legame tra cielo e terra ed hanno la funzione di guardiani dell'ambiente. Recenti studi hanno rilevato che interagire con le piante e gli alberi influisce positivamente sui bambini a livello cognitivo ed emozionale, e già da tempo è stato dimostrato che le piante sono in grado di reagire alle emozioni umane. Noi siamo parte della natura e abbiamo il compito di tutelare i nostri alberi.
Finalmente l'Italia ha una legge che tutela gli alberi monumentali: la Legge 10/2013. L’art. 7 della nuova legge riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”. A tal fine sono definiti i criteri per identificare un albero monumentale, rendendoli univoci ed omogenei su tutto il territorio nazionale:
"a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;
c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private."
Quindi entro un anno,dopo che i Comuni abbiano censito tutti gli alberi monumentali nel proprio territorio, ci si augura che avremo un database completo degli alberi monumentali su tutto il territorio nazionale.
Educhiamo quindi i nostri bambini, e anche gli adulti, ad amare e tutelare i nostri alberi.
Specie - Quercus ithaburensis subspecie macrolepis
Altezza - 19 metri
Circonferenza del tronco a petto d'uomo - mt.4,30
Età - 900 anni (stima)
Comune - Tricase
Regione - Puglia
Tra le molte leggende che girano attorno alla Quercia Vallonea di Tricase, una di queste riferisce che Federico II, durante una sua visita in Terra d’Otranto, dopo le battaglie di Barletta, abbia trovato rifugio sotto la chioma della quercia insieme ai suoi cento cavalieri in occasione di un temporale.
Per questo motivo l’albero è conosciuto anche come “Quercia dei cento cavalieri”. Ma, al di là del romantico ricordo leggendario, la Quercia ha un valore immenso come monumento vivente, e noi abbiamo la fortuna e la gioia di godere della sua presenza e di abbracciarla. Si, abbracciare un albero fa bene alla salute. Lo scrittore José Saramago ha raccontato che suo nonno, prima di morire, è sceso nell' orto e ha abbracciato i suoi alberi. Gli alberi sono campi di energia vitale, sono visti come un legame tra cielo e terra ed hanno la funzione di guardiani dell'ambiente. Recenti studi hanno rilevato che interagire con le piante e gli alberi influisce positivamente sui bambini a livello cognitivo ed emozionale, e già da tempo è stato dimostrato che le piante sono in grado di reagire alle emozioni umane. Noi siamo parte della natura e abbiamo il compito di tutelare i nostri alberi.
Finalmente l'Italia ha una legge che tutela gli alberi monumentali: la Legge 10/2013. L’art. 7 della nuova legge riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”. A tal fine sono definiti i criteri per identificare un albero monumentale, rendendoli univoci ed omogenei su tutto il territorio nazionale:
"a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;
c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private."
Quindi entro un anno,dopo che i Comuni abbiano censito tutti gli alberi monumentali nel proprio territorio, ci si augura che avremo un database completo degli alberi monumentali su tutto il territorio nazionale.
Educhiamo quindi i nostri bambini, e anche gli adulti, ad amare e tutelare i nostri alberi.
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